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Trento, 5 febbraio 2016
Il vento ripulisce l'aria dalle Pm10
smog Dopo dieci giorni emergenza finita, ma i Verdi invocano scelte coraggiose
da l’Adige di venerdì 5 febbraio 2016

Il forte vento arrivato in Trentino nella serata di mercoledì ha spazzato via le polveri che da dieci giorni rendevano pesante e malsana l'aria in città e nelle zone di fondovalle di tutta la provincia. Era da lunedì 25 gennaio che le centraline segnalavano una presenza di Pm10 superiore al limite di 50 microgrammi per metro cubo. Una presenza ininterrotta a Trento in via Bolzano, più saltuaria altrove ma continua nell'ultima settimana anche a Borgo Valsugana e Riva del Garda.


I valori sono sempre rimasti al di sotto dei cento microgrammi raggiungendo al massimo quota 97, a Riva sabato scorso. Siamo fortunatamente lontani dalle vette toccate in altre città italiane, ma era comunque da parecchio tempo che lo smog non si fermava così a lungo. «L'arrivo del fronte ventoso ha come sempre comportato prima un picco di inquinamento, verso mezzogiorno di mercoledì, e poi un crollo a valori bassissimi» spiega Gabriele Tonidandel, responsabile del settore qualità dell'aria dell'Agenzia provinciale per l'ambiente.

Le mutate condizioni, che hanno portato ieri i valori delle Pm10 sotto i 10 microgrammi per metro cubo, hanno improvvisamente allontanato l'ipotesi di una convocazione della cabina di regia tra Appa e Comuni maggiori, chiamata a prendere provvedimenti straordinari nel caso di un perdurare delle condizioni critiche. La cabina in realtà da quando è stata istituita, cinque anni fa, non si è mai riunita perché fortunatamente non si sono verificate negli ultimi anni condizioni tali da richiedere misure come il blocco del traffico che invece stanno diventando quest'inverno sempre più frequenti in molte città. Evidentemente sono bastate le misure strutturali introdotte, come il blocco dei veicoli più vecchi da novembre a marzo nelle ore di punta in città, le raccomandazioni sull'uso corretto delle stufe a legna, i sistemi di coibentazione e risparmio energetico che limitano la combustione da riscaldamento.

Eppure la situazione pesante degli ultimi giorni spinge i Verdi del Trentino, con la portavoce Lucia Coppola, a invocare nuove misure per portare il Trentino ancor più all'avanguardia. «Ho l'impressione - afferma - che negli ultimi anni ci si sia un po' seduti mentre ci sarebbe ancora moltissimo da fare in tema di mobilità. Penso ai sistemi su rotaia di cui si parla da anni e che ancora non si vedono all'orizzonte, ma anche a una diversa organizzazione del trasporto pubblico, alla sua capillarità e anche alla sua gratuità. Sono convinta che sebbene organizzare trasporti gratuiti sia costoso alla fine i risparmi per la comunità si verifichino anche sotto forma di salute migliore e minori spese per l'assistenza sanitaria. Il Trentino non prenda l'esempio dal resto d'Italia ma dalle grandi città europee come Londra e Parigi, dove il problema dell'inquinamento è stato affrontato e risolto con scelte innovative e coraggiose».

 

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